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È stato convocato dal Ministero del Lavoro per lunedì 26 settembre 2016 alle ore 16, il tentativo di raffreddamento e conciliazione a seguito della dichiarazione da parte di NurSind dello stato di agitazione per il personale del comparto e della dirigenza sanitaria.
La richiesta di conciliazione, inviata il 15 settembre, indica quali sono le motivazioni per cui si potrà arrivare a una o più giornate di sciopero.
Tre gli aspetti principali:
Tutti questi punti vanno a incidere su aspetti legati alla contrattazione che ormai manca da 7 anni e il cui blocco sta causando disfunzioni nei servizi e danneggia la rappresentanza dei lavoratori.
Secondo il segretario nazionale NurSind, “le soluzioni ipotizzate in questi giorni (“contratto ponte” solo economico, aumento solo per chi ha un reddito lordo inferiore ai 26.000 euro, aumento dell’orario di lavoro in cambio di qualche euro in più, ecc.) per arrivare alla chiusura in tempi brevi del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, non rispettano la dignità dei professionisti che rappresentiamo.
Abbiamo ben accolto la volontà del comitato di settore e del Ministero della Salute di emanare per primi l’atto di indirizzo, ma a fianco di questa accelerazione non possiamo non rilevare che ad oggi si vuole far partire la contrattazione con risorse economiche insufficienti e con un quadro normativo incerto.
Accanto a queste difficoltà oggettive si profila un continuo definanziamento della sanità che pone a serio rischio l’attuazione dei LEA e la garanzia dei diritti costituzionali dei cittadini.
Noi, professionisti della salute del comparto e della dirigenza sanitaria, – continua Andrea Bottega – non volgiamo essere complici delle deficienze organizzative causate dai continui tagli di risorse economiche e umane. Siamo ancora in attesa dell’incremento delle dotazioni di personale previste dai commi 541 e 543 dalla legge di stabilità del 2016, quando un anno fa si parlava di 6.000 nuove assunzioni tra medici e infermieri.”
Da tempo ormai assistiamo una svalutazione del mandato costituzionale da parte delle istituzioni: non più il lavoro come fondamento della crescita comune bensì la centralità di una politica e un’economia della promessa. Meno lavoro per chi è disponibile, sempre più concentrato in poche persone e sempre più svolto in età avanzata tanto da diventare oppressivo. Per tutti, infermieri disoccupati e infermieri oberati, la promessa di assunzioni e di salari dignitosi.
“Siamo stanchi – conclude Andrea Bottega– di vedere calpestata la dignità dei lavoratori che rappresentiamo. O ci sono i presupposti per una svolta vera oppure non ci accontenteremo di pochi spiccioli”.
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Ricorrere alla Pronta disponibilità in maniera arbitraria, per colmare le falle degli organici ormai cronicamente carenti e ridotti all’osso, è diventata prassi nelle Aziende Sanitarie della nostra cara Italia. E se le assunzioni si fanno attendere, ed anche questa estate si chiude con un bilancio penoso, le aziende decidono, illegittimamente, di far fronte alla mancanza di personale sanitario con turni straordinari in pronta disponibilità, che di straordinario non hanno più nessuna connotazione, mentre permane la fattezza di Ordinarietà.
E’ quanto accade nell’Azienda ospedaliera Universitaria di Cagliari, ed è quanto il NurSind ha deciso di denunciare, facendosi promotore di unEsposto alla Procura Regionale, alla Direzione territoriale del lavoro, all’assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale della Regione Sardegna, allo scopo di mettere fine alla politica sanitaria scorretta ed impropria perpetrata da lungo tempo dall’ AOU di Cagliari, sottoponendo alvaglio delle autorità quanto rilevato.
L’AOU di Cagliari è rea di NON aver correttamente applicato l’istituto di pronta disponibilità, infatti le disposizioni finora adottate sono ILLEGITTIME, in quanto violano quanto previsto dal CCNL di riferimento.
La prima violazione la si trova in seno all’articolo 7, comma 2 del CCNL integrativo del 20.09.2001 comparto sanità, che recita:
“all’inizio di ogni anno le aziende predispongono un piano annuale per affrontare le situazioni di emergenza in relazione alla dotazione organica, ai profili professionali necessari per l’erogazione delle prestazioni nei servizi e presidi individuati dal piano stessi ed agli aspetti organizzativi delle strutture”.
L’azienda non ha fatto pervenire nessun Piano annuale per le Emergenze.
L’importanza di redigere il suddetto Piano, non è solo programmatica, ma costituisce il presupposto in base al quale organizzare il servizio, in modo da evitare per l’appunto che si faccia della pronta disponibilità, un uso improprio e distorto, come ne è stato fatto fino ad adesso, disapplicando le modalità contrattuali.
In relazione a ciò, la mancata predisposizione del piano annuale, fa venire meno la legittimità del servizio di pronta disponibilità così come organizzato, poiché non è dato sapere se realmente risponde al quadro delle urgenze dell’azienda. Tale principio è stato inoltre affermato dalla sentenza del Tribunale di Milano nella sentenza 2210 del 18/06/2007.
La seconda violazione riscontrata, alla luce della normativa contrattuale, è il modus operandi dell’azienda, che ha violato la procedura di predisposizione dei turni di pronta disponibilità, agendo in maniera unilaterale e non di concerto con le OO.SS e le RSU.
Solo dopo diverse sollecitazioni da parte del Nursind, il piano per le emergenze è stato predisposto ed inviato alle OSS, ed in seno al piano è stata evidenziata la terza violazione contrattuale.
Come evocato dal piano stesso, di emergenza, il servizio di pronta disponibilità ha lo scopo di garantire solo ed esclusivamente prestazioni di acclarata emergenza, e non può essere utilizzato per prestazioni relative ad eventi ordinari e/o per colmare le carenze della dotazione organica.
Così come recitano i comma 11, 12 e 13 dell’articolo 7 già citato, ovvero:
11) possono svolgere la pronta disponibilità solo i dipendenti addetti alle attività operatorie e nelle strutture di emergenza…
12)Ai seguenti profili è consentita la pronta disponibilità per eccezionali esigenze di funzionalità della struttura….
13)Le aziende potranno valutare con le procedure di cui all’articolo 6 comma 1 lettera b), CCNL 7.4.99 eventuali ulteriori situazioni in cui ammettere la pronta disponibilità, in base alle proprie esigenze organizzative.
Detto questo, la pronta disponibilità non può essere utilizzata per pianificare o per attività pianificabili o per sostituire il personale mancante.
Inoltre non può essere deliberatamente imposta al dipendente che non appartenga ad UO ad attività operatoria o, non appartenga a strutture di emergenza.
Dalla condotta impropria ed illegittima dell’azienda AOU Cagliari ne scaturisce la quarta violazione, quella relativa alla spesa sulla pronta disponibilità e straordinario svolto in reperibilità.
Le risorse finanziarie sono state illegittimamente impiegate, e rischiano di essere depauperate, a causa del ricorso eccessivo al lavoro straordinario e all’istituto della pronta disponibilità; se invece il servizio di reperibilità fosse stato utilizzato in conformità con quanto dettato dal CCNL, non ci sarebbe stato lo sforamento del fondo con dispersione delle risorse finanziarie.
Per quanto fino a qui detto, il NurSind chiede:
all’Ecc.ma Procura regionale della Corte dei Conti della Sardegna, di voler esercitare i propri poteri di indagine e di controllo affinché possa accertare se nei fatti sopra narrati sussistano o meno ipotesi d’irregolarità contabili o quant’altro la S.V. Ill.ma voglia ravvisare;
alla Spett.le Direzione Territoriale del lavoro di Cagliari, di intervenire per la sua specifica competenza ex art. 7 d.lgs 124/2004 nel vigilare sulla corretta applicazione dei contratti e accordi collettivi di lavoro;
ESORTA ? l’On.le Assessorato Regionale alla sanità affinché voglia attenzionare la problematica e le irregolarità segnalate, decidendo eventualmente tutti gli interventi che volesse adottare.