Asl unica, sindacati in fermento

Asl unica, sindacati in fermento

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L’assetto dell’azienda sanitaria unica divide i sindacati. Ieri l’assessore Luigi Arru ha incontrato alcuni rappresentanti dei lavoratori per illustrare e discutere le linee guida del nuovo atto aziendale dell’Ats. Ma Cgil, Cisl e Uil disertano la riunione e annunciano «una grande mobilitazione».
All’incontro negli uffici dell’assessorato alla Sanità, oltre al direttore generale Giuseppe Sechi, hanno partecipato Paolo Cugliara (Fials), Luciano Sitzia (Fsi), Fabrizio Anedda (Nursind) e Alessandro Nasone (Nursing up): le sigle sindacali hanno apprezzato l’istituzione del Dipartimento delle professioni sanitarie, «che porterà a un maggiore coinvolgimento nel governo clinico delle aziende sanitarie e delle strutture», spiegano dalla Regione. L’assessore alla Sanità ha poi ribadito l’impegno di «presentare in Giunta la proposta di delibera sullo sblocco del turn over», oltre alla promessa di favorire «la corretta attuazione delle normative sulla mobilità del personale».
Cgil, Cisl e Uil hanno per definito «un incontro trappola» quello di ieri: «Troppo comodo partire dalla mobilità del personale e non dalla necessaria definizione delle relazioni sindacali e dall’analisi dei problemi dei lavoratori», scrivono i segretari regionali della Funzione pubblica Roberta Gessa, Davide Paderi e Fulvia Murru. Le tre sigle hanno chiesto di avere – prima di avviare la discussione – i numeri su organici, precari, sedi e fondi a disposizione. Questo non sarebbe ancora avvenuto.
«La Giunta Pigliaru sulla Sanità conferma una linea di relazioni sindacali sbagliata, che non risponde alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori», continuano i segretari, che concludono sottolineando «l’arroganza sostanziale con cui si procede, in una fase di incertezza e disorientamento».

fonte Unione Sarda del 02/02/2017logo unione sarda.2

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Iscrizione – Accesso all’area riservata

Bottega (Nursind): Quel pasticcio da sanare sulla mobilità.

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Lettera al Direttore inviata a Quotidiano Sanità e pubblicata il 17/01/2017

 

 

Gentile direttore
desidero portare all’attenzione dei suoi lettori un tema che interessa sempre più frequentemente il personale sanitario e che è quotidianamente oggetto di quesiti rivolti al sindacato: il nulla osta da parte dell’azienda cedente in caso di mobilità.
Come noto con il DL 90/2014, convertito il legge n. 144 dell’11 agosto 2014, la cd. “riforma Madia”, all’art. 4 ha modificato due commi dell’art. 30 del Dlgs 165/2001 in tema di mobilità obbligatoria e volontaria.

Tale norma è l’ennesimo esempio di ripubblicizzazione di alcuni aspetti del rapporto di lavoro. La mobilità, infatti, era normata fino al 2014 dall’art. 19 del CCNL integrativo del 2001 comparto sanità il quale non prevedeva il nulla osta dall’azienda cedente e limitava il rinvio alla cessione del contratto fino a un massimo di tre mesi.

Come già precedentemente illustrato questa norma sta creando non poche difficoltà tra il personale infermieristico che è costretto a girare tutta l’Italia per partecipare ad un concorso pubblico e poi, quando si aprono i bandi di mobilità nella propria regione, non riescono più ad avvicinarsi al nucleo familiare.

Più volte abbiamo sollecitato la politica (sono stati anche presentati emendamenti sistematicamente bocciati dai partiti della maggioranza) e il ministero ma nulla è stato fatto. Gli infermieri sono sempre più arrabbiati per come tale norma, voluta dal Ministro Madia durante il governo Renzi, incide sul loro futuro.

Sradicati dalle loro città si trovano a vivere con stipendi da proletariato di un tempo – questo sono diventati gli stipendi dei pubblici dipendenti dopo 7 anni di blocco – che servono principalmente a pagarsi da vivere nelle nuove città dove hanno trovato il lavoro e dove difficilmente riusciranno a costruirsi un futuro perché separati dalle persone care e impossibilitati a ricongiungersi (il ricongiungimento familiare dure massimo tre anni).

Alla forte rabbia per tale situazione – perché questa emozione è quella che più emerge in chi ci interpella sulla mobilità – non resta che sfogarsi nel far male il proprio lavoro perché forse questo è l’unico modo per farsi dare il nulla osta. Se sei buono e bravo nessuno ti lascerà andare ma se sei un rompiscatole, uno scansafatiche, una diseconomia per l’azienda forse hai più chance di avere il nulla osta.

Ma si può arrivare a questo? Possibile che questa maggioranza politica non si renda conto dei disagi che tale norma sta creando a diversi lavoratori? Questi ultimi, non sapendo più dove rivolgere il dissenso – perché a questo punto non è questione contrattuale legislativa e quindi di governo – , come nel caso del referendum costituzionale, non potranno che dare il loro giudizio su tale norma attraverso il voto elettorale. A ciascuno le proprie responsabilità.

Dr. Andrea Bottega 
Segretario Nazionale Nursind

 

Riforma SSR Sardegna: nominati i manager delle otto Aree Socio Sanitarie Locali

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Per la Assl di Sassari si è scelto Giuseppe Pintor, commissario uscente della Aou sassarese ed ex capo di gabinetto dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; per Olbia, nominato Pierpaolo Pani, ex direttore sanitario della Asl di Cagliari; per Nuoro è stato designato Andrea Marras, ex direttore amministrativo Asl Sassari; alla Assl di Cagliari andrà Paolo Tecleme, ex commissario della Asl di Olbia; a Lanusei, incaricato Pino Frau, ex di nulla stranamente; si scambiano il territorio di competenza Antonio Onnis e Maddalena Giua, con l’uno che passa alla Assl di Sanluri al posto dell’altra nominata alla Assl del Sulcis-Iglesiente; nominato alla Assl di Oristano, Mariano Meloni, già direttore generale Asl nella precedente giunta di centro destra.

Tutti sostanzialmente ex che usciti dalla porta, sono rientrati dalla finestra per meriti che diventa francamente difficile attribuire a capacità manageriali eccelse come qualcuno vorrebbe far intendere e facilmente riscontrabili dai lasciti dei precedenti incarichi.

>>>>continua QUI

Protetto: INCENTIVI PER GLI INFERMIERI TRA PASSATO PRESENTE E FUTURO_ GIUSTO RICONOSCIMENTO _ SLIDE SCARICABILI solo con password da richiedere alla segreteria Nursind Cagliari

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IL 9 NOVEMBRE 2016 INCONTRO CON L’ASSESSORE

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IL 9 NOVEMBRE ALL’INCONTRO CON L’ASSESSORE CI BATTEREMO PER DIFENDERE I DIRITTI NEGATI AI LAVORATORI

1) DIFESA DELLO STIPENDIO PROGRESSIONI ECONOMICHE, INDENNITÀ ACCESSORIE, RICHIESTA DI FONDI AGGIUNTIVI DA PARTE DELLA REGIONE, PAGAMENTO FESTIVI;

2) INCREMENTO DELLE DOTAZIONI DI PERSONALE PER COMBATTERE CARICHI DI LAVORO ECCESSIVI, GARANTIRE IL RISPETTO DELLE NORME SULLE PAUSE E I RIPOSI, IMPEDIRE IL DEMANSIONAMENTO;

3) CONSENTIRE AI DIPENDENTI PERCORSI DI MOBILITÀ VOLONTARIA PRESSO I REPARTI DEI PRESIDI DELLA PROPRIA AZIENDA E LA CONCESSIONE DEI NULLAOSTA PER ALTRE AZIENDE. Cagliari 05 Novembre 2016.

Firmato: Nursind (Anedda Fabrizio)  Fials (Paolo Cugliara) Fsi  (Pusceddu Mario) Nursing Up (Diego Murracino)

Scarica il Volantino Area Autonoma qui

COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO – RIVENDICARE I DIRITTI NEGATI AI LAVORATORI

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Le Organizzazioni Sindacali Autonome del Comparto Sanità Pubblica, Fials, Fsi, Nursind e Nursing Up, rappresentative a livello Nazionale nel Comparto Sanità Pubblica, si confronteranno Mercoledì 9 Novembre con l’Assessore alla Sanità Dottor Luigi Arru con un unico obbiettivo:

RIVENDICARE I DIRITTI NEGATI AI LAVORATORI

Sorprende la convocazione Dell’Assessore Arru su tavoli separati poiché oggi appartenere all’area Sindacale Autonoma, in Sardegna, porta con se un significato importante: il riconoscimento e l’adesione dei lavoratori, l’essere maggiormente rappresentativi nelle ASL della nostra Regione. Il vecchio sistema Dīvĭdĕ et īmpĕrā non funziona più; Gli accordi Sindacali hanno efficacia giuridica solamente quando vengono firmati dalla maggioranza degli aventi diritto pertanto, le scriventi pretendono con forza, e senza eccezione alcuna, il rispetto delle regole del CCNL del Comparto Sanità: Tutti gli aventi diritto devono essere convocati allo stesso tavolo di contrattazione! Questo sia a livello Regionale che a livello Aziendale, in particolare nella costituenda Azienda per la Tutela della Salute ( ATS). Oggi in maniera univoca e compatta si rivendica l’applicazione corretta degli Istituti contrattuali, chiediamo un’interpretazioni corretta, scevra da visioni soggettive, appartenenti ad aziendalisti giustizieri, lontane dalle norme e ancor più dai lavoratori. Chiediamo un confronto produttivo, indirizzato alla tutela dei lavoratori, che permetta di trovare soluzioni condivise su diversi Istituti contrattuali resi mortificanti per gli operatori della sanità e di seguito rappresentati in elenco:

Dotazioni Organiche;

• Carichi di lavoro;

• Pronta Disponibilità;

• Mancato pagamento dei festivi ai turnisti;

• Aumento dell’orario di servizio di 10 minuti per la pausa;

• Mancata Concertazione dei criteri per l’assegnazione delle Posizioni Organizzative, Coordinamenti e Progressioni Orizzontali;

• Disdetta unilaterale degli accordi integrativi sulle indennità del 118, Della Psichiatria e del Pronto Soccorso;

• Mobilità selvaggia;

• Negazione di diritti quali: Part Time, Comando, Aspettativa e nulla osta per mobilità. Argomenti per i quali TUTTI i Sindacati, RSU comprese, in segno di protesta hanno aderito alla giornata del Sit in di Lunedì 24 Ottobre scorso. Cagliari 05 Novembre 2016.

Firmato: Nursind (Anedda Fabrizio)  Fials (Paolo Cugliara) Fsi  (Pusceddu Mario) Nursing Up (Diego Murracino)

Scarica il comunicato stampa congiunto qui

Cagliari. NurSind invita e diffida le Aziende della provincia: sia rispettato diritto relativo ai festivi Infrasettimanali.

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Pubblichiamo nota della Segreteria Territoriale NurSind di Cagliari, nella persona di Fabrizio Anedda, in riferimento, alla prosecuzione dei provvedimenti relativi alla sottrazione per i festivi Infrasettimanali di cui all’art. 9 CCNL integrativo 2001, ragion per cui è stata inoltrata lettera di invito al ritiro e successiva diffida, all’Assessore alla Salute ed ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere.

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Onorevole Assessore, Spett.li commissari e Direttori Generali, 

Il recente provvedimento con il quale codesta ASL ha provveduto a rivedere la regolamentazione retributiva delle festività infrasettimanali ha lasciato particolarmente attoniti i lavoratori che lamentano l’illegittimità della condotta datoriale così seguita, posta in essere in violazione della normativa contrattuale, nonché in particolare della normativa legislativa attualmente vigente.

A questo proposito si osserva come gli istituti in questione sono disciplinati dagli artt. 2 e 5 della L. 260/49, dalla L. 520/52, nonché dalle norme di cui all’art. 9 co. 1 CCNL – Area Comparto Sanità del 20/9/2001 e di cui all’art. 44 co. 12  CCNL – Area Comparto Sanità 1994-1997.

Più in particolare l’art. 5 della L. 260/49 recita testualmente: “…ai salariati retribuiti in misura fissa che prestino la loro opera nelle suindicate festività è dovuta, oltre la normale retribuzione giornaliera, compreso ogni elemento accessorio di questa, la retribuzione per le ore di lavoro effettivamente prestate con la maggiorazione per il lavoro festivo…”.

La L. 520/52 a sua volta dispone: “A tutto il personale di qualsiasi categoria alle dipendenze delle istituzioni sanitarie pubbliche e private compete il riposo nelle feste infrasettimanali. Il personale che per ragioni inerenti all’esercizio deve tuttavia prestare la propria opera nelle suddette giornate, ha diritto ad un corrispondente riposo da godere, compatibilmente con le esigenze di servizio, entro 30 giorni dalla data della festa infrasettimanale non fruita. Nel caso che l’esigenza del servizio non permetta tale riposo, le amministrazioni sono tenute al pagamento doppio della giornata festiva”.

Quanto alle norme contrattuali l’art. 9 co. 1 CCNL Comparto Sanità del 20/9/2001 rubricato: “riposo compensativo delle giornate festive lavorate” così statuisce: “ad integrazione di quanto previsto dall’art. 20 del CCNL 1/9/1995 e art. 34 del CCNL 7/4/1999, l’attività prestata in giorno festivo infrasettimanale dà titolo, a richiesta del dipendente da effettuarsi entro 30 giorni, a equivalente riposo compensativo o alla corresponsione del compenso per lavoro straordinario con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo”.

A sua volta l’art. 44 co. 12  CCNL Area Comparto Sanità 1994-1997 afferma espressamente: “Per il servizio di turno prestato per il giorno festivo compete una indennità di £ 30.000 lorde se le prestazioni fornite sono di durata superiore alla metà dell’orario di turno, ridotte a £ 15.000 lorde se le prestazioni sono di durata pari o inferiore alla metà dell’orario anzidetto con un minimo di due ore. Nell’arco delle 24 ore del giorno festivo non può essere corrisposta a ciascun dipendente più di un’indennità festiva”.

Orbene dal quadro normativo sin qui esposto emerge chiaramente che per l’attività prestata nelle giornate coincidenti con le festività infrasettimanali spetta ai lavoratori il riposo compensativo o in alternativa il pagamento della retribuzione corrispondente allo straordinario festivo.

A ciò aggiungasi che le disposizioni di legge citate ed in particolar modo quella di cui all’art.1 L. 520/52, tutt’ora vigente, comunque prevalgono rispetto alla normativa contrattuale in quanto nel sistema gerarchico previsto dal nostro ordinamento, la contrattazione collettiva è gerarchicamente subordinata alla legge.

Tale osservazione appare di fondamentale importanza con riferimento alla nota dell’ARAN in base alla quale codeste aziende hanno deciso di non riconoscere più per la prestazione lavorativa coincidente con la festività infrasettimanali il diritto al riposo compensativo o alla retribuzione maggiorata per lo straordinario festivo.

Infatti la questione non può essere disciplinata o regolamentata sulla base di una interpretazione, per altro di parte della normativa contrattuale che, oltre tutto, è pur sempre soggetta alla legge e quindi a quanto disposto dall’art. 5 della L. 260/49 e dalla L. 520/52.

Si rilevi ancora che fino ad oggi codeste aziende, come del resto tutte le ASL e Aziende Ospedaliere  in Italia, hanno sempre dato applicazione all’art. 9 co. 1 CCNL Area Comparto Sanità del 20/9/2001 sulla base di un parere dell’ARAN che testualmente osservava: “nel caso di richiesta da parte del dipendente del servizio prestato in giorno festivo infrasettimanale, allo stesso compete il compenso per lavoro straordinario con la maggiorazione prevista per il lavoro straordinario festivo senza pregiudizio per l’indennità (pari ad € 15,49) prevista dall’art. 44 co. 12 del CCNL 1/9/1995 per il servizio di turno prestato per il giorno festivo”.

Appare quanto mai singolare dunque che lo stesso ARAN a distanza di circa 15 anni abbia dapprima dato un’interpretazione nel senso della cumulabilità dei trattamenti previsti dagli artt. 9 co. 1 e 44 co. 12 e poi invece, in epoca di spending review abbia modificato lo proprio indirizzo in merito, senza che sia intervenuta alcuna modifica della normativa contrattuale vigente.

Ma c’è di più! La Corte di Cassazione a Sezioni Unite nella sentenza n. 9097/2007 si esprimeva chiaramente ed inconfutabilmente a favore del cumulo della compatibilità delle due disposizioni contrattuali dichiarando “che una cosa è compensare il maggior disagio per il lavoro prestato in turni, altra è prevedere un compenso per il caso in cui, nell’ambito di tale prestazione si determini altresì la mancata fruizione del riposo compensativo, atteso che la diversità delle funzioni svolte conferma l’infondatezza del motivo di ricorso con cui il Comune ricorrente erroneamente sostiene che l’applicazione della prima disposizione richiederebbe (per i turnisti) l’applicabilità della seconda in forza di un cosiddetto principio di specialità che è, invece, inesistente riguardo alle due disposizioni in quanto le stesse sono riferite a istituti con funzioni diverse”.

In definitiva la natura stessa degli istituti di cui alle due disposizioni contrattuali è assolutamente diversa, avendo il primo ( di cui all’9 co. 1 CCNL Comparto Sanità del 20/9/2001) carattere retributivo  ed il secondo (di cui all’art. 44 co. 12  CCNL Area Comparto Sanità 1994-1997) carattere indennitario.

Ciò considerato la posizione assunta in merito da Codeste Aziende è del tutto illegittima, per cui la scrivente organizzazione sindacale,

INVITA

La Asl di  Cagliari, A.O. Brotzu, AOU Cagliari, ASL 7 Carbonia  e l’On. Assessore alla Salute a ripristinare la corretta applicazione delle disposizione di cui agli artt.9 co. 1 CCNL Comparto Sanità del 20/9/2001 e 44 co. 12  CCNL Area Comparto Sanità 1994-1997.

DIFFIDA

Codeste  AZIENDE dal ripetere tutte le somme corrisposte ai dipendenti a norma e per gli effetti dell’art 9  co. 1 CCNL Comparto Sanità del 20/9/2001, con l’avvertenza che nel caso di mancata ottemperanza  a quanto in questa sede richiestoVi sarà dato mandato al nostro ufficio legale per tutelare i diritti dei dipendenti così violati.

Segretario Teritoriale NurSind Cagliari

Fabrizio Anedda

CORSO DI FORMAZIONE: LAVORO IN EQUIPE E POTERE DEL GRUPPO IN AMBITO OSPEDALIERO

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VARIAZIONE GIORNO APERTURA SEDE NURSIND CAGLIARI

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SI INFORMA CHE  DAL 10/10/2016

LA SEDE NURSIND CAGLIARI  APRIRA’ IL GIOVEDI ANZICHE’ IL MERCOLEDI’,  SEMPRE DALLE h.16 ALLE h. 19.

Il  segretario Nursind Cagliari

Anedda Fabrizio

 

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Scarica il volantino in pdf qui

Ti aspettiamo alle nostre assemblee.

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Isili. Chirurgia Terremotata.

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Rinnovo contratti: NurSind dichiara lo stato di agitazione per lo sciopero degli infermieri.

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È stato convocato dal Ministero del Lavoro per lunedì 26 settembre 2016 alle ore 16, il tentativo di raffreddamento e conciliazione a seguito della dichiarazione da parte di NurSind dello stato di agitazione per il personale del comparto e della dirigenza sanitaria.

La richiesta di conciliazione, inviata il 15 settembre, indica quali sono le motivazioni per cui si potrà arrivare a una o più giornate di sciopero.

Tre gli aspetti principali:

  1. mancato rispetto della sentenza della corte costituzionale e della contrattazione del triennio 2013-2015; tale situazione non ha nemmeno dato la possibilità alla rappresentanza infermieristica di essere presente ai tavoli della contrattazione decentrata;
  2. insufficienti risorse economiche per il rinnovo del triennio 2015-2017 (300 milioni di euro per il 2016 e pochi altri forse dal 2017) e per il ridotto adeguamento del FSN secondo quanto stabilito dal Patto per la Salute sottoscritto tra Stato e regioni;
  3. carenze organizzative e di personale legate al demansionamento e alla mancata attuazione della legge di stabilità 2016 circa le assunzioni di personale per adeguare gli organici e rispettare i limiti sull’orario di lavoro previsti dal dlgs 66/2003; il permanere del precariato oltre i limiti di legge.

 

Tutti questi punti vanno a incidere su aspetti legati alla contrattazione che ormai manca da 7 anni e il cui blocco sta causando disfunzioni nei servizi e danneggia la rappresentanza dei lavoratori.

Secondo il segretario nazionale NurSind, “le soluzioni ipotizzate in questi giorni (“contratto ponte” solo economico, aumento solo per chi ha un reddito lordo inferiore ai 26.000 euro, aumento dell’orario di lavoro in cambio di qualche euro in più, ecc.) per arrivare alla chiusura in tempi brevi del rinnovo del contratto nazionale di lavoro, non rispettano la dignità dei professionisti che rappresentiamo.

Abbiamo ben accolto la volontà del comitato di settore e del Ministero della Salute di emanare per primi l’atto di indirizzo, ma a fianco di questa accelerazione non possiamo non rilevare che ad oggi si vuole far partire la contrattazione con risorse economiche insufficienti e con un quadro normativo incerto.

Accanto a queste difficoltà oggettive si profila un continuo definanziamento della sanità che pone a serio rischio l’attuazione dei LEA e la garanzia dei diritti costituzionali dei cittadini.

Noi, professionisti della salute del comparto e della dirigenza sanitaria, – continua Andrea Bottega – non volgiamo essere complici delle deficienze organizzative causate dai continui tagli di risorse economiche e umane. Siamo ancora in attesa dell’incremento delle dotazioni di personale previste dai commi 541 e 543 dalla legge di stabilità del 2016, quando un anno fa si parlava di 6.000 nuove assunzioni tra medici e infermieri.”

Da tempo ormai assistiamo una svalutazione del mandato costituzionale da parte delle istituzioni: non più il lavoro come fondamento della crescita comune bensì la centralità di una politica e un’economia della promessa. Meno lavoro per chi è disponibile, sempre più concentrato in poche persone e sempre più svolto in età avanzata tanto da diventare oppressivo. Per tutti, infermieri disoccupati e infermieri oberati, la promessa di assunzioni e di salari dignitosi.

“Siamo stanchi – conclude Andrea Bottega– di vedere calpestata la dignità dei lavoratori che rappresentiamo. O ci sono i presupposti per una svolta vera oppure non ci accontenteremo di pochi spiccioli”.

Il NurSind Cagliari porta in procura l’AO Universitaria in merito al servizio di pronta disponibilità

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Ricorrere alla Pronta disponibilità in maniera arbitraria, per colmare le falle degli organici ormai cronicamente carenti e ridotti all’osso, è diventata prassi nelle Aziende Sanitarie della nostra cara Italia. E se le assunzioni si fanno attendere, ed anche questa estate si chiude con un bilancio penoso, le aziende decidono, illegittimamente, di far fronte alla mancanza di personale sanitario con turni straordinari in pronta disponibilità, che di straordinario non hanno più nessuna connotazione, mentre permane la fattezza di Ordinarietà.

E’ quanto accade nell’Azienda ospedaliera Universitaria di Cagliari, ed è quanto il NurSind ha deciso di denunciare, facendosi promotore di unEsposto alla Procura Regionale, alla Direzione territoriale del lavoro, all’assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale della Regione Sardegna, allo scopo di mettere fine alla politica sanitaria scorretta ed impropria perpetrata da lungo tempo dall’ AOU di Cagliari, sottoponendo alvaglio delle autorità quanto rilevato.

L’AOU di Cagliari è rea di NON aver correttamente applicato l’istituto di pronta disponibilità, infatti le disposizioni finora adottate sono ILLEGITTIME, in quanto violano quanto previsto dal CCNL di riferimento.

La prima violazione la si trova in seno all’articolo 7, comma 2 del CCNL integrativo del 20.09.2001 comparto sanità, che recita:

all’inizio di ogni anno le aziende predispongono un piano annuale per affrontare le situazioni di emergenza in relazione alla dotazione organica, ai profili professionali necessari per l’erogazione delle prestazioni nei servizi e presidi individuati dal piano stessi ed agli aspetti organizzativi delle strutture”.

L’azienda non ha fatto pervenire nessun Piano annuale per le Emergenze.

L’importanza di redigere il suddetto Piano, non è solo programmatica, ma costituisce il presupposto in base al quale organizzare il servizio, in modo da evitare per l’appunto che si faccia della pronta disponibilità, un uso improprio e distorto, come ne è stato fatto fino ad adesso, disapplicando le modalità contrattuali.

In relazione a ciò, la mancata predisposizione del piano annuale, fa venire meno la legittimità del servizio di pronta disponibilità così come organizzato, poiché non è dato sapere se realmente risponde al quadro delle urgenze dell’azienda. Tale principio è stato inoltre affermato dalla sentenza del Tribunale di Milano nella sentenza 2210 del 18/06/2007.

La seconda violazione riscontrata, alla luce della normativa contrattuale, è il modus operandi dell’azienda, che ha violato la procedura di predisposizione dei turni di pronta disponibilità, agendo in maniera unilaterale e non di concerto con le OO.SS e le RSU.

Solo dopo diverse sollecitazioni da parte del Nursind, il piano per le emergenze è stato predisposto ed inviato alle OSS, ed in seno al piano è stata evidenziata la terza violazione contrattuale.

Come evocato dal piano stesso, di emergenza, il servizio di pronta disponibilità ha lo scopo di garantire solo ed esclusivamente prestazioni di acclarata emergenza, e non può essere utilizzato per prestazioni relative ad eventi ordinari e/o per colmare le carenze della dotazione organica.

Così come recitano i comma 11, 12 e 13 dell’articolo 7 già citato, ovvero:

11) possono svolgere la pronta disponibilità solo i dipendenti addetti alle attività operatorie e nelle strutture di emergenza…

12)Ai seguenti profili è consentita la pronta disponibilità per eccezionali esigenze di funzionalità della struttura….

13)Le aziende potranno valutare con le procedure di cui all’articolo 6 comma 1 lettera b), CCNL 7.4.99 eventuali ulteriori situazioni in cui ammettere la pronta disponibilità, in base alle proprie esigenze organizzative.

Detto questo, la pronta disponibilità non può essere utilizzata per pianificare o per attività pianificabili o per sostituire il personale mancante.

Inoltre non può essere deliberatamente imposta al dipendente che non appartenga ad UO ad attività operatoria o, non appartenga a strutture di emergenza.

Dalla condotta impropria ed illegittima dell’azienda AOU Cagliari ne scaturisce la quarta violazione, quella relativa alla spesa sulla pronta disponibilità e straordinario svolto in reperibilità.

Le risorse finanziarie sono state illegittimamente impiegate, e rischiano di essere depauperate, a causa del ricorso eccessivo al lavoro straordinario e all’istituto della pronta disponibilità; se invece il servizio di reperibilità fosse stato utilizzato in conformità con quanto dettato dal CCNL, non ci sarebbe stato lo sforamento del fondo con dispersione delle risorse finanziarie.

Per quanto fino a qui detto, il NurSind chiede:

all’Ecc.ma Procura regionale della Corte dei Conti della Sardegna, di voler esercitare i propri poteri di indagine e di controllo affinché possa accertare se nei fatti sopra narrati sussistano o meno ipotesi d’irregolarità contabili o quant’altro la S.V. Ill.ma voglia ravvisare;

alla Spett.le Direzione Territoriale del lavoro di Cagliari, di intervenire per la sua specifica competenza ex art. 7 d.lgs 124/2004 nel vigilare sulla corretta applicazione dei contratti e accordi collettivi di lavoro;

ESORTA ? l’On.le Assessorato Regionale alla sanità affinché voglia attenzionare la problematica e le irregolarità segnalate, decidendo eventualmente tutti gli interventi che volesse adottare.

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