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Confermato lo sciopero di 24 ore del personale del comparto Sanità.

Category : Notizie

Gli scriventi sindacati Nursing Up, Usb Sanità Nursind, Fsi e Cisna pur consapevoli dei gravi disagi che interesseranno la popolazione in relazione allo sciopero di 24 ore che si terrà nel mese di settembre ne danno annuncio.

Il Direttore Generale del Brotzu e l’Assessore alla Sanità non si sono presentati di fronte al prefetto. Per i sindacati non ci sono attenuanti questo atteggiamento dimostra mancanza di rispetto verso le istituzion i e verso i sindacati non compiacenti.

Avevamo dato apertura al dialogo ma abbiamo trovato da parte dell’amministrazione un muro di gomma, anche per questo abbiamo deciso di chiudere con esito negativo lo stato di agitazione.

A giorni annunceremo la data dello sciopero Generale

Nella giornata del 21 Luglio il Prefetto di Cagliari dietro richiesta delle OO.SS. USB, Nursing Up, Nursind, FSI e Cisna ha convocato la Direzione Generale del Brotzu e l’Assessore alla Sanità per concludere lo stato di agitazione promosso dagli stessi sindacati. Ancora una volta l’Assessore alla Sanità Nieddu e il Direttore Generale del Brotzu la dott.ssa Agnese Foddis hanno disertato l’incontro.

Non ci sono dubbi per i sindacalisti: Gianfranco Angioni USB Sanità , Diego Murracino Nursing Up, Fabrizio Anedda Nursind, Giovanni Congiu Cisna e Marco Pulisci Fsi, la mancata presenza del Direttore Generale di fronte alla più alta carica dello stato non può avere attenuanti, per noi questo atteggiamento irrispettoso verso le istituzioni ma ancor più verso le sigle sindacali che rappresentano le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori del più importante polo sanitario della Sardegna.

A rappresentare ancora una volta l’amministrazione è stato Dott.Ennio Filigheddu a cui è stato dato l’arduo compito di cercare di rasserenare un clima sindacale oramai deteriorato. Con correttezza istituzionale non ha fatto altro che ammettere che le problematiche ci sono e che si stanno cercando di affrontare con moltissime difficoltà. Ha esposto inoltre il riscontro pervenuto da parte della Direzione Generale della Sanità con cui viene chiarito che hai lavoratori impiegati nei reparti COVID non può essere riconosciuta l’ indennità del rischio infettivo considerato che a livello regionale non sono stati istituiti come reparti di malattie infettive.

La situazione è vergognosa , i lavoratori e le lavoratrici si sono trovati dall’oggi al domani ad essere impiegati in reparti COVID completamente inidonei sugli aspetti logistici, strumentali, tecnologici e organizzativi. La situazione nel reparto della medicina Generale è drammatica, più che un reparto sembra un campo da guerra. Il personale è ridotto all’osso e numerosissimi operatori sono contagiati.

I pazienti vengono ammassati nel corridoio in ambienti completamente inadatti dove mancano i campanelli e la predisposizione dei gas medicali.

Quando si privano pazienti e gli operatori anche della dignità, per noi non ci sono dubbi, viene ampiamente tradita la Mission che il Direttore Generale ha il compito di rispettare, che non può prescindere dal garantire risposte ai bisogni della salute. Nell’ incontro non sono state risparmiate durissime critiche verso il Direttore Generale,  per il comportamento antisindacale oramai portato avanti per tagliare fuori i nostri RLS e i nostri RSU.

Una situazione allarmante che evidenzia la volontà di silenziare i sindacati non compiacenti. Non sono mancate anche le dure osservazioni per la gestione del servizio del personale. Competenze specifiche che devono essere a capo del Direttore del servizio del Personale, come la predisposizione dei turni gestione dei permessi, conteggio delle ore lavorate, congedi, ferie, etc, oggi sono demandati impropriamente a uffici infermieristici sempre più sindacalizzati e senza le competenze professionali specifiche necessarie, dando inoltre completo accesso ai dati personali considerati sensibili per il quale chiederemo chiarimenti al garante della privacy.

I turni di lavoro del personale sanitario vengono articolati con una eccedenza oraria costante che produce migliaia di ore di lavoro che non vedono compensazione oraria ne retribuzione.


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