Sardegna, gli rsu NurSind sgraditi anche come uditori. L’Azienda chiama la questura
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La prima partita tra la combutta Ats-Triplice e NurSind, si era già giocata il 23 ottobre a Sassari presso la sede legale dell’Azienda Tutela Salute. In quella circostanza, le OOSS e la Rsu erano convocate per una discussione su varie code contrattuali, propedeutica alla sottoscrizione di importanti soluzioni.
Alla vista degli Rsu NurSind comincia però una discussione sulla legittimazione della presenza di tutti i convenuti sulla base del regolamento che i rappresentanti degli infermieri, ricordano essere stato posto all’attenzione degli organi giudiziari competenti per supposti profili di illegittimità in esso contenuti.Parte aziendale, nella persona stessa del direttore Generale Moirano, chiede in ogni caso che chi non è titolato a presenziare esca dalla sala con evidente riferimento ai rappresentanti NurSind, i quali decidono invece di non muoversi così che tutta l’assise si sposta in un altra sala, impedendo di fatto agli infermieri di seguirli e presenziare. Una vicenda che già allora aveva indotto gli Rsu NurSind a rivolgersi alle forze dell’ordine e agli avvocati per l’apertura di un procedimento rimasto al vaglio degli uffici legali NurSind.
Così le cronache riportate da Fabrizio Anedda Coordinatore Regionale NurSind ed Rsu Ats che aprono certamente a una riflessione ben più ampia su quanto stia accadendo alle rappresentanze NurSind in Sardegna che vedono il loro incredibile successo elettorale, sminuito da posizioni di totale mancanza di buon senso. Come può essere conveniente alla stessa azienda non consentire ai rappresentanti della più grande organizzazione sindacale infermieristica di non sedersi al tavolo ed avere così i dipendenti infermieri orfani della giusta rappresentanza, democraticamente legittimata dal voto? Che vantaggi può avere l’azienda ad avere NurSind fuori dai tavoli, nemico e impedirgli anche di esercitare il sacrosanto diritto di udire alle riunioni? A chi giovi tutto questo non è dato sapere e sarebbe troppo facile puntare il dito contro chi, sconfitto alle urne, cerchi ogni modo per ricostruirsi una verginità impossessandosi di un ruolo di rappresentanza che non gli appartiene e non gli apparterrà mai più, a maggior ragione se questo è l’atteggiamento che si vuole mantenere pur di recuperare consensi, spacciando per successi chissà quali accordi al ribasso.
Prenda esempio Moirano dall’azienda Aou Sassari e dal direttore Generale D’Urso che appositamente intervistato sul tema, ha ben distinto la questione contrattuale dalla contrattazione decentrata, cui non intende impedirne l’agibilità a NurSind anche in assenza di legittimazione alla firma degli accordi decentrati. Sa bene D’Urso che non conviene avere gli infermieri contro e presto lo capirà anche Moirano.
Perché si possono anche perdere due partite ma il campionato è ancora lungo e le elezioni regionali, se non sono bastate le politiche, sono dietro l’angolo.
Andrea Tirotto
di seguito il video messaggio di Fabrizio Anedda
Uno a zero per l’azienda si potrebbe dire, ricorrendo al linguaggio calcistico, di cui però c’è poco da esultare considerato che la sconfitta non è personale ma riguarda tutto il corpo infermieristico e concerne la violazione del diritto degli infermieri, la più grande categoria dei dipendenti Ats, ad essere giustamente rappresentati o quantomeno a poter giustamente udire, considerate le assurde conseguenze legate alla orgogliosa mancata firma del contratto nazionale truffa che ha visto NurSind protagonista.
La partita di ritorno si è quindi giocata il 6 novembre scorso, a Oristano, in occasione della convocazione della delegazione trattante per la sottoscrizione degli accordi discussi il 23. Stessa scena già vissuta nella precedente riunione con la differenza che questa volta, gli rsu NurSind non avevano nessuna intenzione di cedere, spiegando che la loro dovuta e doverosa presenza, doveva essere accettata in qualità di uditori quantomeno, come normalmente accade in qualsiasi tavolo di qualsiasi azienda.Parte aziendale però non ha voluto sentire ragioni e di fronte al rifiuto degli infermieri di abbandonare l’aula, è passata alle maniere forti chiamando addirittura la questura che si è dovuta presentare con due ispettori, i quali non hanno fatto altro che verbalizzare le versioni dei fatti pregando in ogni caso gli infermieri di non insistere nella volontà di presenziare, per non complicare le cose e invitandoli quindi a presentare l’esposto nelle sedi opportune. Consiglio che ovviamente gli infermieri NurSind, con grande senso di responsabilità non hanno potuto che accogliere, subendo l’onta di non poter presenziare alla riunione e di fatto rassegnandosi a perdere anche la seconda partita.