Cagliari, l’ira di infermieri e Oss del Brotzu: “Indennità tagliate, non raggiungiamo nemmeno cento euro al mese”
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I turni notturni e festivi? Non son più pagati lo stesso tanto di prima, e allora il personale sanitario del più grande ospedale sardo protesta: “Ci stanno mettendo le mani in tasca, è inaccettabile: vogliono sospendere i pagamenti extra notturni, questo è sbeffeggiarci”. GUARDATE le VIDEO INTERVISTE.
La pandemia del Coronavirus sta finendo, lentamente. Ma, tra i reparti del più grande ospedale della Sardegna, il Brotzu di Cagliari, le emergenze ancora in piedi sembrano essere tante. L’ultima polemica, che ha portato infermieri e Oss a incrociare le braccia, è legata al “taglio degli aumenti per le disponibilità e i turni notturni”. Dai piani dell’opedale sarebbe già arrivato il nuovo piano: meno soldi in busta paga per le ore extra. E la rabbia è tantissima: “Stavamo procedendo con la contrattazione decentrata, che dev’essere migliorativa rispetto a quella nazionale e non peggiorativa. Il commissario straordinario ci ha presentato una bozza d’accordo con la quale vengono messe le mani nelle tasche dei lavoratori, perchè c’è la revoca degli aumenti delle indennità per i turni notturni e le disponibilità”, attacca Gianfranco Angioni dell’Usb, “è inaccettabile, un accordo vergognoso”. Che, per i sindacati, andrebbe infatti ritirato all’istante
“No secco dal Nursing Up”, rincara la dose Diego Murracino, “per noi è un’offesa, non si tratta solo di un fatto economico ma anche non accorgersi del sacrificio dei lavoratori che, con la loro professionalità, sostengono la sanità sarda. Ci sentiamo sbeffeggiati, la gestione politica della sanità non va bene e si sta rivelando sempre più un disastro”. Per Fabrizio Anedda del Nursind “gli operatori garantiscono un servizio 24 ore su 24, non si può risparmiare su questo. Tagliare gli indennizzi giustificandosi con l’incapienza del fondo è sbagliato, vadano a cercare i soldi e mantengano gli incentivi. Il 30 per cento dei lavoratori che potrebbero fare tre turni notturni non li fa sia per l’età avanzata sia per il deterrente economico. Non si raggiungono i cento euro mensili di riconoscimento”.