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In seguito allo stato di agitazione: Comparto. Aperto il confronto al Ministero

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infermieri_pronti_tornare_nelle_piazzeL’incontro tenutosi oggi 20 agosto 2014 presso il Ministero del Lavoro in seguito alla richiesta del Nursind nell’ambito della procedura di raffreddamento della vertenza sindacale per il Comparto Sanità, rappresenta il primo concreto passo del sindacato per cercare di raggiungere una serie di accordi con le diverse funzioni ministeriali al fine di porre termine alla condizione di disagio in cui versa ormai drammaticamente la professione infermieristica.
NurSind apre al dialogo costruttivo ed approfondito per affrontare i 5 temi di primaria importanza per gli infermieri, preferendo dedicarsi ai fatti concreti piuttosto che a vaghe dichiarazioni d’intenti.

COMUNICATO STAMPA 

NurSind incontrerà il Comitato di Settore e il sottosegretario Di Filippo la prima settimana di settembre e sospende lo stato di agitazione del comparto sanità. Il Segretario Bottega: “un’apertura di credito alle proposte del Ministero della Salute e per il rinnovo contrattuale con una parte economica attendiamo una risposta dal Comitato di settore.”

 

Si è svolto oggi, presso il Ministero del Lavoro, il tentativo di raffreddamento richiesto da Nursind ai sensi di legge per scongiurare lo sciopero del personale del Comparto Sanità. Tra i punti indicati nella vertenza :

  1. il perdurare del blocco del trattamento economico del personale del SSN previsto dal DL 78/2010 convertito nella legge122/2010, con il conseguente blocco contrattuale e il taglio dei fondi della contrattazione integrativa;
  2. il mancato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il comparto sanità;
  3. il permanere della crisi occupazionale infermieristica che vede circa 30.000 infermieri non occupati e il sovraccarico di lavoro che la categoria sopporta per il perdurare del blocco del turn over, il mancato ricambio generazionale per la riforma pensionistica, l’invecchiamento e l’usura del personale;
  4. lo stato di demansionamento in cui versa il personale infermieristico chiamato a coprire nel sistema le carenze di altre figure e del personale di supporto;
  5. l’impossibilità di valorizzare qualsiasi percorso di carriera per la professione infermieristica a livello nazionale e aziendale.

L’incontro si è svolto alla presenza del rappresentante del Ministero della Salute che ha dichiarato la disponibilità a fissare un incontro tra le OO.SS. e il Comitato di settore per la Sanità e il Sottosegretario Di Filippo per trattare i primi due punti delle richieste Nursind entro la prima settimana di settembre. Successivamente sempre entro il mese di settembre dovrebbe essere convocato un tavolo presso il Ministero della Salute per trattare i restati punti.

Di fronte a tali proposte il sindacato Nursind ha voluto aprire una nota di credito riservandosi di valutare l’esito ti tali incontri e per tale motivo ha sospeso lo stato di agitazione.

“Riteniamo importante – afferma il Segretario Nazionale dott. Andrea Bottega – aver ricevuto la disponibilità del Ministero della Salute e aver dato un nuovo impulso per vedere se c’è la volontà di riprendere una fisiologica contrattazione che tenti di risolvere i numerosi problemi del settore e dell’esercizio della professione infermieristica. Ci rammarica la mancanza al tavolo di un rappresentante della Funzione Pubblica per gli aspetti legati alle procedure preliminari sui comparti e aree di contrattazione e de rappresentante del MEF per gli aspetti economici.”

“Un aspetto imprescindibile per la soluzione delle problematiche del lavoro – afferma Donato Carrara del Direttivo Nazionale – è quello della disponibilità economica. Abbiamo rappresentato al tavolo il nostro scetticismo sulla reale possibilità di vedere delle risorse economiche per la valorizzazione delle professionalità e per l’attuazione dei buoni propositi del recente Patto per la Salute. Tuttavia abbiamo voluto aprire uno spiraglio al rappresentante del Ministero che ha dato la disponibilità ad affrontare a breve in una serie di incontri i problemi condivisi nella comune convinzione che il personale del Comparto ed in particolare gli infermieri abbisognano di un riconoscimento normativo ed economico che li motivi a coprire le esigenze sempre più pressanti del sistema.”

Il sindacato Nursind, ancora una volta in prima persona, si fa portavoce del pressante disagio della principale categoria nel comparto attuando in modo concreto quanto la normativa consente per aprire una solida vertenza sulla questione infermieristica. “Siamo determinati, in caso di esito negativo, – conclude il Segretario – a promuovere uno sciopero nazionale e portare in piazza il malessere che si sta vivendo dentro e fuori il sistema sanitario. Le recenti voci di un perdurare del blocco contrattale non ci fanno certo ben sperare.”

Lo stato di agitazione si è sospeso quindi con un rinvio al 30 settembre 2014 per un incontro presso il Ministero del Lavoro per verificare se gli ulteriori elementi di chiarimento possano definitivamente risolvere la vertenza.

Roma 20 agosto 2014

VEDI  il Verbale spsensione stato di agitazione e convocazione 30 settembre2014


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Project Financing? NO GRAZIE !

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Con il sistema del Project Financing negli ultimi anni, le aziende ospedaliere e le ASL hanno dirottato ingenti finanziamenti ai privati, arrecando un danno erariale considerevole e senza benefici per il sistema sanitario, creando indebitamenti trentennali della Pubblica Amministrazione e abolendo di fatto per tutta la durata del contratto la concorrenza del mercato e la prospettiva di abbattere i costi d’esercizio e risparmiare. A tutto vantaggio di Società Private. Sentite come lo spiega bene il Dott. Ivan Cicconi, ingegnere, esperto di appalti pubblici, presidente del Comitato di Sorveglianza della Stazione unica appaltante della Regione Calabria, direttore dell’Associazione nazionale ITACA (Istituto per la Trasparenza degli Appalti e la Compatibilità Ambientale), consulente della Comunità montana Valdisusa-Valsangone per il progetto TAV/TAC Torino-Lione, risponde ad alcune domande sul project financing, in prospettiva della realizzazione del nuovo ospedale di Pordenone. 


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SANITA’ – La presidente del Pd e il collegio infernale.

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QUELLA TASSA MEDIOEVALE NELLA SANITÀ
Strapotere di una senatrice pd, presidente deg i infermieri. infermiere-150x150
Tutti gli infermieri d’Italia, occupati e disoccupati, (circa 400 mila) ogni anno pagano una tassa ad Equitalia per poter esercitare la loro professione e finanziare i loro collegi professionali.
Con una Costituzione che si basa sul lavoro questo “tributo obbligatorio” non mi pare ne civile ne coerente.
Ogni anno entra nelle casse dei collegi professionali una enorme quantità di denaro (si parla di 28 milioni di euro). I collegi, giuridicamente “enti pubblici non economici”, non hanno gli stessi
obblighi di trasparenza degli altri enti pubblici.
Il denaro degli infermieri viene usato in modo discrezionale,da chi comanda,
per alimentare e mantenere soprattutto forme di potere medioevali.
Se si cancellasse questo rottame di altri tempi si potrebbero cancellare, nello stesso tempo, ben altre conseguenze che direttamente ne derivano.
Innanzitutto il blocco di potere,che perdura da almeno 20 anni, si è talmente identificato con l’istituzione che ha occupato, da sembrarne non il gestore delegato ma il proprietario sovrano per diritto naturale o divino. In secondo luogo un’infermiera intraprendente è da molti anni Presidente della Federazione nazionale dei collegi dal momento che i mandati sono a tempo illimitato, con retribuzioni cospicue, libere da quei tetti imposti alla politica ai grandi manager, ai grandi funzionari dello Stato. La Presidente è anche senatrice del Pd, non volendo e non potendo contrastare le politiche che stanno mettendo in ginocchio la propria professione, è costantemente in conflitto di interesse riducendo i collegi a una servile cinghia di trasmissione. Nonostante sia la Presidente della federazione nazionale dei collegi, l’onorevole senatrice è socia di una società che offre agli infermieri servizi assicurativi (Promesa): per gli infermieri dovrebbe valere l’obbligo della copertura assicurativa. Quindi una “signora multitasldng”, che promette agli infermieri la “grande professione”, in realtà capace di offrire solo mortificazioni. Gli infermieri nei servizi sono ormai da anni le vittime di uno sfruttamento sistematico giocato interamente sulla reciprocità funzionale tra disoccupazione e deprofessionalizzazione. Oggi il 60% degli infermieri neolaureati è disoccupato e negli organici dei servizi mancano almeno 60.000 unità (Ocse 2013). La deprofessionalizzazione, cioè l’infermiere “tappa buchi”, in questi anni è stata la risposta al blocco del turn over. Era quindi inevitabile che nel tempo il sistema dei collegi diventasse la prima vera controparte degli infermieri che per protestare la loro rabbia, non potendosi cancellare e rifiutarsi di pagare la tassa sulla servitù, hanno solo un modo: astenersi dal votarli.
Tutto questo orrendo sistema ha una base di legittimazione infima. Spesso nel momento in cui si eleggono i presidenti di collegi e tutto il resto non si raggiungono i quorum previsti dalla legge (e spesso per coloro che si candidano si dice, che per recuperare voti si vanno a prendere gli infermieri a casa con le autoambulanze).
L’enormità di tutto ciò è la sua assurda e surreale “normalità”, nel senso che tutti sanno che le. cose funzionano così e nessuno si meraviglia più di niente. Ma quando queste cose degenerano in brutture autoritarie e in derive speculative
ci si accorge che questa “normalità” è inaccettabile. E’ successo in seguito all’iniziativa di un giovane sindacato indipendente (Nursind) che ha pensato di consultare gli infermieri  ponendo loro dieci domande sulla loro condizione  lavorativa. Per prima cosa le 10 domande sono inviate alla Federazione nazionale
dei collegi e a tutti i collegi provinciali. Gli infermieri cominciano a rispondere, esprimendo le loro critiche, le loro delusioni e la loro amarezza. La presidente e senatrice del Pd, con una serie di circolari sollecita i collegi a non rispondere alle domande perché non sono ammesse discussioni fuori dagli organismi statutari…. i collegi obbediscono. Poi chiede di assumere, se il caso, iniziative legali contro una infermiera che rispondendo alle domande si è permessa di domandare ai collegi maggiore trasparenza …i collegi obbediscono. Quindi a verificare se esistono ragioni contro di lei per adottare dei provvedimenti disciplinari…. il collegio di pertinenza… ob torto collo obbedisce e convoca.
Prende così forma un linciaggio morale orchestrato da una infermiera presidente dei collegi e senatrice del Pd che, con i soldi sicuri degli infermieri, vuole bruciare in piazza un’altra infermiera, colpevole solo di aver espresso una opinione critica sul suo operato. L’infermiera spaventata scrive una lettera aperta per spiegare le sue ragioni e chiede dei chiarimenti …ma l’infermiera presidente e senatrice del Pd non risponde e con un’altra “circolare” spiega ai collegi che le accuse nei suoi confronti sono infondate… e i collegi tacciono. Questa idea malata di governare il mondo con gli “imperativi burocratici” mi impressiona, come pure questa figura di “signora delle circolari” che mi ricorda la strega cattiva che perseguita la povera Biancaneve. Mi impressiona al punto che vorrei informarne tanto il Presidente del Consiglio che il segretario nazionale del Pd, e avanzare una proposta. Siamo di fronte ad un grosso problema, nel caso dei collegi infermieristici: gli “enti pubblici non economici” sembrano avere acquisito tutti i caratteri degli “enti privati economici” con una forte impronta autoritaria. Se così fosse, come io temo, si capirebbe la grande disillusione, della stragrande maggioranza degli infermieri e la loro avversione contro questo sistema oppressivo. Essi sono come in trappola e da questa trappola bisogna liberarli perché ne hanno diritto. Non si tratta di rottamare niente ma di abolire quella tassa medioevale sulla servitù degli infermieri affermando che ,l’iscrizione ai collegi è semplicemente
libera e volontaria. Molti soldi e poca trasparenza. E se un’inferiera lo fa notare è – chiamata all’ordine.

leggi gli articoli:

– Il MANIFESTO di mercoledi 23/07/2014 – clicca per vedre l’articolo di Ivan Cavicchi.

Il Fatto Quotidiano il fatto quotidiano clicca qui

Petizione per le Dimissioni dell’attuale Presidente Nazionale IPASVI e Richiesta di un congresso straordinario dell’IPASVI

Se vuoi firmare la petizione  clicca qui


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Morti in corsia a Isili, Igiene pubblica lanciò allarme-batterio. Ma la Asl conferma: nessun legame coi decessi

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ospedale-corsia-medici.jpg_415368877Tre pazienti ricoverati all’ospedale San Giuseppe di Isili sono morti e un quarto è ricoverato in gravissime condizioni. La Asl: nessun collegamento con l’infezione.

Dopo la morte dei tre pazienti e gli altri cinque casi di contagio da batterio riscontrati nell’ospedale di Isili, il 27 giugno scorso il reparto di medicina è stato chiuso per due giorni. “A fronte del riscontro del focolaio di infezione – hanno spiegato ai giornalisti i direttori sanitari della Asl 8 di Cagliari e dell’ospedale, Ugo Storelli e Ferdinando Angelantoni – si è provveduto ad adottare nell’immediato tutte le misure previste dei protocolli, al fine di impedire ulteriori contagi tra i degenti e garantire le norme di sicurezza per operatori e visitatori”. “Già dopo il primo caso riscontrato abbiamo messo in isolamento i pazienti avviando le varie procedure e la profilassi – hanno sottolineano ancora i due dirigenti -. Sono stati visitati, e lo saranno sicuramente anche nei prossimi giorni, pazienti, personale sanitario, visitatori e chiunque sia entrato in contatto con i contagiati. Al momento potrebbero essere centinaia di persone, anche se una stima precisa non è ancora stata fatta”.

“E’ stato inoltre applicato il protocollo internazionale previsto in questi casi – ha aggiunto Angelantoni – e sono stati sanificati gli ambienti ospedalieri interessati”. La Asl ha precisato che si è mossa da subito. “Siamo stati noi stessi ad eseguire le analisi alla ricerca del batterio davanti ai sintomi di colite per verificarne le cause – ha ricordato il direttore sanitario dell’ospedale di Isili – E’ una patologia perfettamente trattabile in pazienti che non hanno un quadro clinico a rischio come le tre persone decedute”.

LE INDAGINI – I carabinieri della Compagnia di Isili stanno indagando sui decessi di tre uomini, tutti anziani, affetti da varie patologie ma anche contagiati, mentre erano in ospedale, da un’infezione provocata dal “Clostridium difficile”, un batterio che attacca l’intestino provocando debilitazione con febbre e dissenteria.

La quarta persona ricoverata in gravi condizioni è una donna. Le morti sarebbero avvenute tra lunedì 30 giugno e martedì 1 luglio. Si è appreso inoltre che nello scorso fine settimana il reparto di Medicina dell’ospedale di Isili è stato chiuso e i pazienti trasferiti su ordine del direttore sanitario. Contemporaneamente sono state avviate tutte tutte procedure per contrastare la diffusione del batterio killer: questo infatti deve essere tempestivamente isolato per evitare che proliferi. Ieri sera, dopo gli ultimi decessi, si sono messi al lavoro i carabinieri della Compagnia di Isili, coordinati dal capitano Paolo Bonetti. Una segnalazione, secondo quando si è appreso, sarebbe già arrivata in Procura a Cagliari.

LA ASL – “Non c’è alcun rapporto diretto tra i decessi e l’infezione da Clostridium difficile”. Lo affermano il direttore sanitario dell’Asl 8 Ugo Storelli e il direttore sanitario dell’ospedale di Isili, Ferdinando Angelantoni, riferendosi ai tre anziani morti mentre erano ricoverati. La Asl precisa che i tre decessi – due uomini e una donna di circa 80 anni – sono avvenuti in tre momenti differenti: l’1, l’11 e il 20 giugno. “Sono otto i casi riscontranti di infezione – ha spiegato Angelantoni – e non sono avvenuti tutti in contemporanea. I tre anziani deceduti avevano gravi patologie di base, pertanto possiamo affermare che non vi sia rapporto diretto tra la morte e l’infezione”. Le cause della morte, secondo quanto affermato dai direttori, sono chiare e precise e “per questo motivo non si è disposto alcun riscontro diagnostico-autoptico”.

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Isili, è allarme per un batterio in corsia Reparto medicina chiuso nel weekend

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foto ospedale di isiliEmergenza al reparto di medicina dell’ospedale San Giuseppe di Isili a causa della presenza di un batterio.

Nel più importante presidio sanitario del Sarcidano e della Barbagia di Seulo ci sono stati cinque casi diClostridium difficile, un batterio che vive nell’intestino. Cinque i casi accertati e duie i giorni di chiusura decisi per la disinfestazione del reparto: la Direzione sanitaria conta infatti di chiudere il reparto sabato e domenica e assicura: “Situazione è sotto controllo”. Il sindacato degli Infermieri però protesta: “Hanno sottovalutato rischi e pericoli”.

Leggi l’articolo completo di Francesco Pintore, con tutti i dettagli della notizia qui


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POLICLINICO PROTESTANO GLI INFERMIERI DEL NurSind

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Il sindacato lamenta carenza negli organici: “manca il personale i nostri appelli sono rimasti senza risposta”

Gli appelli della Direzione aziendale, finora, sono serviti a poco ma gli infermieri del NurSind rilanciano, non demordono e rilanciano la vertenza per le carenze degli organici. Christian Cugusi rappresentate Rsu dell’azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, componente del Direttivo provinciale del sindacato infermieristico ha diffuso una nota proprio alla viglia di uno dei momenti più delicati dell’anno, il periodo in cui molti lavoratori vanno in ferie.

“C’è una carenza delle dotazione organiche di infermieri – sottolinea  Cugusi – in modo particolare nel presidio ospedaliero di Monserrato, soprattutto nelle unità operative Blocco M,  G e C”.  Secondo il sindacalista la mancanza di personale condiziona negativamente tutta l’organizzazione del lavoro “porta un sovraccarico di lavoro con conseguente stress psico-fisico e possibilità che si verifichino eventi avversi – aggiunge Cugusi – insomma una situazione di continua emergenza che porta all’erogazione di una assistenza infermieristica inadeguata”. il Rappresentante del Nursind ricorda, inoltre,  che anche quest’anno bisogna fare i conti con i problemi nella definizione dei turni di ferie: “ Più volte ho denunciato la situazione alla Direzione generale ma senza ottenere risposte concrete. Si limitano a scaricare le responsabilità sui Direttori di dipartimento che a loro volta fanno lo stesso con i coordinatori. E il personale continua a lavorare in emergenza”.

L’Unione Sarda del 17/06/2014 pag. 36


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Il SI’ del Governo alla Riforma della PA

Category : Notizie

da IL QUOTIDIANO SANITA’Lo ha annunciato il premier nel corso della conferenza stampa al termine del CdM. Per la Pubblica Amministrazione verrà dimezzato anche il monte ore dei permessi sindacali. Approvati, inoltre, due decreti legge: uno su ambiente e agricoltura, l’altro relativo alle misure per competitività e semplificazione contenente i fondi che faranno incrementare le borse di specializzazione in medicina dalle attuali 3.300 a 5.000.

“Il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge delega sulla Pubblica Amministrazione. Non si rimettono apposto le Prefetture o le Camere di commercio per decreto. Si tratta di un documento di 44 punti che servirà a fare un importante passo in avanti”. Lo ha spiegato il premier, Matteo Renzi, intervenendo alla conferenza stampa a margine del Consiglio dei Ministri.

Renzi, spiegando che il testo sulla Pubblica Amministrazione verrà presentato nei prossimi giorni dal ministro Marianna Madia, ha anticipato che l’obiettivo della riforma sarà quello di un ricambio generazionale: “Vogliamo creare 15.000 posti di lavoro con la modifica dell’istituto del trattenimento in servizio, dimezzeremo anche il monte ore dei permessi sindacali”.

Il CdM ha poi approvato anche altri due decreti legge: uno riguardante l’ambiente e l’agricoltura, l’altro relativo alle misure per la competitività e la semplificazione. In particolare, Renzi ha sottolineato come in quest’ultimo viene ratificato il passaggio del numero delle borse di specializzazione in medicina dalle attuali 3.300 a 5.000.

 Per maggiori informazioni sulla bozza del provvedimento CLICCA QUI 

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da IL SOLE 24 ORE SANITA’ : Riforma Pa: fondi per le scuole di specializzazione, possibilità di prescrivere fino a sei pezzi sulle ricette per i cronici, nessun obbligo di assicurazione per i medici

 

Arrivano 6 milioni per il 2014 e 42 milioni dal 2015 per le borse di studio per le scuole di specializzazione medica (ogni borsa vale in media 25mila euro, sarebbero quindi 240 borse in più per il 2014 e 1.680 circa per gli anni successivi) che tornano così a 5mila dalle 3.300 a cui si erano ridotte già da quest’anno. A prevederlo è un articolo della bozza del decreto legge «Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese» che con la delega al Governo per la riforma della Pubblica amministrazione approvato dal Consiglio dei ministri.

Lo stesso articolo prevede l’applicazione anche alle scuole di specializzazione medica della procedura prevista dalla legge 183/2011: «Per la partecipazione ai concorsi per il reclutamento del personale dirigenziale delle amministrazioni pubbliche … è dovuto un diritto di segreteria, qualecontributo per la copertura delle spese della procedura», da cui la legge originaria escludeva il Ssn. E si precisa che l’importo massimo chiesto a ciascun candidato non può comunque superare i 100 euro, tutte risorse che contribuiranno a rimpinguare le casse del Miur – oltre ad altre modalità per la copertura degli oneri – per le procedure legate alle prove di ammissione.

Responsabilità medica
Nel decreto c’è anche una sopresa: l’abrogazione definitiva dell’obbligo di assicurazione per i medici, che scatterebbe, dopo la proroga di due anni alle previsioni della legge Balduzzi, ad agosto 2014. All’assicurazione ci penseranno altre previsioni normative ad hoc per il settore

Più prescrizioni per i cronici
Altra novità “sanitaria” nel testo del decreto è la possibilità di prescrivere per i cronici medicinali fino a sei pezzi per ricetta. Purché questi siano utilizzati dal paziante da almeno sei mesi. E in questo caso la ricetta non può comunque superare i 180 giorni. A stabilirlo è un articolo del capitolo semplificazioni dell’ultima bozza del decreto legge «Misure urgenti per la semplificazione e per la crescita del Paese» che con la delega al Governo per la riforma della Pubblica amministrazione approda tra poco al Consiglio dei ministri.

Dopo 40 anni di lavoro tutti in pensione
Nel decreto poi si prevede l’applicazione anche alla dirigenza medica della previsione della legge 133/2008 che «nel caso di compimento dell’anzianità massima contributiva di 40 anni del personale dipendente, le pubbliche amministrazioni … possono risolvere, fermo restando quanto previsto dalla disciplina vigente in materia di decorrenze dei trattamenti pensionistici, il rapporto lavoro con un preavviso di sei mesi».

Niente incarichi dirigenziali se si è in pensione
E sempre in materia di pensioni, il decreto prevede il divieto alle pubbliche amministrazioni di conferire incarichi dirigenziali o cariche in organi di governo a soggetti già in pensione. Una norma questa che potrebbe mettere non pochi bastoni tra le ruote nelle nomine dei direttori generali.

Limiti al tempo determinato
Altra previsione è la fissazione al limite del 10% dei contratti a tempo determinato per la dirigenza regionale, e la dirigenza professionale, tecbica e amministrativa degli enti e delle aziende del Ssn.

 

 


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Dal 2011 è “Disoccupazione Infermieristica”!!!

Category : Formazione ECM

Dal 2011 è “Disoccupazione Infermieristica”!!!

Mancano 60.000 infermieri nel Ssn ma 25.000 sono disoccupati

53% dei neolaureati non lavora.disoccupazione_infermieristica_2014

Gli ospedali ne hanno sempre più bisogno ma il Servizio Sanitario Nazionale non può permetterseli.
Nonostante in Italia manchino, secondo dati Ocse, oltre 60.000 infermieri, ben 25.000 non riescono a trovare lavoro, tanto che ben il 53% dei giovani laureati dal 2011 a oggi, è disoccupato. A dirlo sono i risultati preliminari di un’indagine del Centro Studi del sindacato di settore Nursind, resi noti in occasione della festa internazionale dell’infermiere che si celebra domani. Il divario tra il nord e il resto del Paese lascia pensare a una qualità di assistenza diversa e lasituazione, confermano i dati, peggiora nel tempo.

Dal 2003 al 2007 hanno trovato lavoro entro l’anno il 90% dei laureati. Percentuale che scende fino a raggiungere il 65% nel 2012. Quello della disoccupazione giovanile infermieristica “è un paradosso – spiega Donato Carrara della direzione nazionale Nursind – perché effettivamente mancano nel sistema queste unità e chi è attivo dentro iservizi è sottoposto a carichi di lavori pesanti per compensare tagli e carenze”. Il lavoro che si trova, inoltre, dal 2011 è sempre più spesso precario, part time o a tempo determinato. Mentre ad assumere, se prima era il pubblico impiego, dal 2010 in poi, con il blocco del turn over, sono andate crescendo le assunzioni da parte di cooperative e società di somministrazione del lavoro. D’altronde il pubblico impiego è un eldorado, tanto che ben il 68% degli intervistati ha partecipato a più di un concorso. Non c’è da stupirsi che dopo la fuga dei ricercatori, in Italia si assista alla fuga degli infermieri. “Mentre fino a qualche anno fa l’Italia era costretta a importare infermieri da altri paesi per far fronte alla carenza nelle strutture sanitarie, oggi – per Andrea Bottega Segretario Nazionale Nursind – sono gli infermieri italiani ad emigrare per trovare lavoro”.

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10 maggio 2014 – Ob. Formativo sistema ECM

Category : Formazione ECM

PARLARE IN PUBBLICO  ED ESSERE CONVINCENTI

Posti disponibili: 100
Destinatari del corso: Tutte le professioni sanitarie

Galleria fotografica corso formativo

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Slides Corso formativo  PARLARE IN PUBBLICO  ED ESSERE CONVINCENTI (Disponili fino al 27 maggio 2014)

Prima parte da pag. 1 a pag. 147

Seconda parte da pag. 148 a pag. 293 

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Vai al volantino

 


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12 maggio: Giornata internazionale dell’Infermiere

Category : Notizie

Iscriviti a NurSind Cagliari, clicca qui per scaricare il modulo d’iscrizione.

ASCOLTA IL MESSAGGIO DI AUGURI PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL’INFERMIERE 

 

 

Comunicato Stampa 12 maggio 201412_maggio_2014


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Disoccupazione infermieristica: il questionario-studio del NurSind

Category : Formazione ECM

Assemblea Fiom davanti a Palazzo ChigiCarissimi,

in questi ultimi anni la situazione occupazionale della nostra categoria sta precipitando paurosamente verso una disoccupazione mai vista prima d’ora.

A decine di migliaia partecipano ai concorsi pubblici per pochi posti di infermiere. I giovani neolaureati rischiano di restare inoccupati per chissà quanto tempo prima di trovare un impiego e tale situazione favorisce la precarietà ed i ricatti che si è costretti a subire pur di assicurarsi un posto, facendo scendere sempre più in basso il valore delle nostre prestazioni.

Il Centro Studi del NurSind ha approntato un questionario apposito, riservato a chi si è laureato dal 2003 in poi, allo scopo di studiare il fenomeno e documentarsi circa le iniziative da mettere in campo per trovare risposte alla problematica.

Chiediamo a tutti la massima collaborazione sia rispondendo al questionario che divulgando ai propri conoscenti e sui social network il seguente link:

www.nursind.it/CentroStudi/NurSind


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Infermieristicamente 1° trim. 2014

Category : Notizie

E’ in uscita il numero 31 di Infermieristicamente, 1° trim. 2014.

In evidenza il dramma della disoccupazione infermieristica a fronte della carenza di infermieri negli ospedali. Speciale assicurazione Willis-Nursind a soli 42 € per gli iscritti al Nursind.

La rivista, stampata in 40.000 copie, viene recapitata oltre che agli iscritti al Nursind, anche in numerose Unità Operative delle strutture sanitarie del Paese.

La consultazione dei numeri arretrati della rivista in pdf è disponibile dal sito alla pagina dell’edicola1_trim_2014_big


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Assicurazione professionale Willis-Nursind 2014

Category : Notizie


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Per il 2014, grazie alla Nuova Convenzione tra Willis e NurSind, è offerta a tutti gli iscritti la possibilità di aderire alla polizza professionale al solo costo di 42 euro.

Si ricorda che, sia per quanti avevano già in corso la polizza nal 2013 che per quanti vorranno attivarla da quest’anno, sarà necessario per tutti procedere alla sottoscrizione della polizza secondo le modalità che verranno attivate a giorni su questo sito.
Si ricorda inoltre che i tempi per il rinnovo o la nuova adesione alla polizza decorrono dal 31 maggio 2014.

info: www.nursind.it

Per maggiori informazioni potete consultare il portale Willis-Nursind


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