Giornata internazionale ostetriche. Nursind: “Puntare su autonomia professionale e crescita stipendi”
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“Il Pnrr è un treno da non perdere. Per potenziare la medicina territoriale, infatti, non si può prescindere dall’ostetrica di famiglia. Che sarebbe un po’ un ritorno alle ostetriche condotte del passato. Un punto di riferimento sul territorio che, questo è il nostro auspicio, possa anche incidere positivamente sui parti non medicalizzati, avvicinando la soglia ancora alta dei cesarei a quel 10-15% fissato dall’Oms”
03 MAG –
“Sulla denatalità come emergenza del Paese si sprecano fiumi d’inchiostro, eppure di interventi concreti se ne ve vedono ben pochi. Non si fa nulla, per esempio, per invertire il trend della chiusura di punti nascita, calati tra il 2019 e il 2022 da 475 a 434 (dati Agenas), mentre secondo l’ultimo annuario statistico del Ssn, negli ultimi dieci anni è stato chiuso ben un consultorio su dieci. Così come non si interviene per contrastare la carenza di oltre 8mila ostetriche”.
È la denuncia che fa il Nursind in vista della Giornata internazionale dell’ostetrica del prossimo 5 maggio.
“Dispiace ci sia una sottovalutazione di fondo da parte delle istituzioni di questa figura professionale, centrale per la donna non solo durante la gravidanza, ma dall’età dello sviluppo alla menopausa – osserva Fausta Pileri, ostetrica e infermiera membro della direzione nazionale Nursind – Non solo, ma anche l’unica professionista che durante il parto prende in carico ben tre pazienti insieme: la mamma, il papà e il neonato”.
Di qui la richiesta di una valorizzazione del suo ruolo: “Se non vogliamo allontanare sempre più i giovani da una delle più antiche professioni sanitarie, è necessario investire per garantire una crescita professionale e salariale all’ostetrica, oltre che riconoscerle una maggiore autonomia”.
Fonte: quotidianosanità.it quotidiano on line di informazione sanitaria.